Pannello con bassorilievo a dominante gialla.

65 x 110 x 20 cm

Ceramica policroma invetriata.

Anno 1955

Certificato di autenticità del professor Enrico Mascelloni. Provenienza: cinema PARIS, Roma;Vincenzo Mazzarella, Roma; Collezione privata, Roma. L'opera proviene da un gruppo di nove ceramiche, uguali tre a tre, che decoravano le pareti del cinema Paris a Roma. Bibliografia (per confronto si veda): Leoncillo Le Ceramiche, 2 voll. a cura di Marco Fabio Apolloni e Monica Cardarelli, De Luca Editori d'Arte, 2018, pp. 103 e 104.

"Assai simili ad altri tre bassorilievi pressochè delle stesse forme e dimensioni, dei medesimi cromatismi e del modellato egualmente intenso e accentuato (ora in coll. Apolloni e già all'hotel Universo e successivamente, anni '70, al Ripa Residence), inaugurano una modalità del lavoro di Leoncillo che verrà pienamente dispiegata nelle grandi sculture dell'ultimo decennio: un sorprendente e inquietante doppio per ognuna tra le sue realizzazioni plastiche maggiori. Considerando l'assenza di un qualsivoglia calco per le opere di questa fase (com. orale a chi scrive dei figli dell'artista nonchè dei suoi assistenti di allora: da Mario Ceroli a Franco Ciuti) risulta davvero sorprendente la sua capacità di riprodurre la perifrasi del modellato sino all'affondo più gestuale nel corpo della materia.
Tutti e tre i lavori sono aniconici, sebbene vi si siano intraviste figurazioni quali alberi e barche.
Un disegno policromo, con i tre pannelli piuttosto fedeli alla realizzazione scultorea, sembra esserne il bozzetto preparatorio (Spadoni 343 n.27).

Assai simile sotto ogni aspetto al pannello in coll Apolloni (Apolloni/Mascelloni, Leoncillo. Le ceramiche ed. De Luca 2018, pagg 100/101 e 111) si caratterizza per una dominante in giallo e per l'assenza delle sottili e lineari incisioni sulla materia che caratterizzano il pannello con la dominante in rosso. Opere con la dominante in giallo sono documentate lungo tutta la fase neocubista di Leoncillo (cfr, il grande Elemeno per Balaustra, Apolloni/Mascellani pagg. 90-92 e 111)."(Enrico Mascelloni)